Caro estortore...

"...volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l'acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere... Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al "Geometra Anzalone" e diremo no a tutti quelli come lui"
Libero Grassi, dal Giornale di Sicilia del 10-1-1991

REGGIO COME PALERMO

Caro estortore, buon 2009!

lunedì 19 gennaio 2009

Lettera aperta di Rifondazione Comunista- Sinistra europea ad Azione Giovani

Cari avversari di Azione Giovani,la pubblicazione del manifesto anonimo contro il racket riportante le parole ormai datate di Libero Grassi è un’iniziativa importante, da apprezzare, soprattutto in relazione al proficuo dibattito che sembra aver avviato nella società reggina sul fenomeno pur così perverso e ramificato delle estorsioni. La distanza politico-culturale fra le nostre rispettive forze partitiche è immensa, ed è giusto che sia così, è giusto che le differenze fra destra e sinistra rimangano tangibili; tuttavia, soprattutto su un tema così delicato come quello del racket delle estorsioni, se davvero vi è la volontà conclamata ed irriducibile di schierarsi dalla parte della legalità repubblicana e contro tutte le mafie, vi può essere anche occasione d’incontro tra forze diametralmente contrapposte quali sono le nostre. Reggio Calabria è una città dominata dalla ‘ndrangheta locale, con un quotidiano stillicidio di attentati incendiari, di intimidazioni varie, di estorsioni e minacce. Per questo, abbiamo stigmatizzato – considerandola offensiva e irresponsabile – la battuta del Sindaco Scopelliti pronunciata a Napoli alla Festa del MPA, secondo la quale “’ndrangheta a parte, Reggio è una città sicura”La realtà reggina, al contrario, è drammatica. Vi sono dati, ad esempio, che indicano un 70% di commercianti sottoposti a violente pratiche estorsive. Per questo, riteniamo positivo che – anche in virtù della provocazione del manifesto anonimo e, soprattutto, dell’arresto di un estorsore avvenuto lo scorso 30 dicembre sulla base di una denuncia circostanziata - finalmente anche Reggio Calabria (come la Palermo di Libero Grassi) conosca una stagione di lotta concreta al racket delle estorsioni, una stagione di coraggiosa auto-organizzazione di commercianti ed imprenditori opportunamente sostenuti dalle istituzioni pubbliche. Senza una generosa mobilitazione dei cittadini, senza l’ansia di riscatto di pezzi e protagonisti della società reggina, di quella autenticamente democratica, non vi è lotta alla mafia che possa essere veramente efficace. Il PRC ci sarà, come sempre, a sostegno delle forze sane e delle persone di buona volontà.Voglio, però, essere chiaro fino in fondo, evitare un ipocrita “politicamente corretto”, e sollecitare gli avversari di Azione Giovani ad una coerenza di fondo nei comportamenti politici contro la criminalità organizzata. La lotta alla ‘ndrangheta, in tutte le sue espressioni, deve essere un impegno costante e perentorio. Soprattutto in relazione alla commistione politica/mafia, ovvero nell’ambiguità strutturale di tanta parte della politica locale con personaggi e settori criminosi. E, allora, perché non controllare meglio la selezione di tanta classe politica del PdL locale, vostro prossimo partito di appartenenza? Perché nominare capogruppo di AN in consiglio comunale un personaggio ambiguo come Massimo Labate? Perché non condannare con nettezza le vicende dei consigli comunali (sciolti per mafia) di Rosarno, con il discusso Antonino Rao; o di Seminara, con il Sindaco del PdL, Antonio Marafioti, scelto direttamente dal boss Rocco Gioffrè; o, ancora di Gioia Tauro, con il vostro (di AN) vicesindaco Schiavone ancora in carcere per favoreggiamento al clan dei Piromalli?Evidentemente, per quanto ci riguarda, il discorso sarebbe analogo per eventuali amministrazioni guidate dal centrosinistra e/o con la presenza di Rifondazione Comunista: dinanzi alle infiltrazioni mafiose, non vi è appartenenza partitica che tenga, non vi sono giustificazioni di sorta, occorre rigettare con forza ogni tipo di rapporto ambiguo anche e soprattutto quando riguardano la propria parte politica.Spero sappiate cogliere la provocazione intelligente di questa nostra lettera aperta. Non ci interessa la polemica in sé, ci interessa dare finalmente sostanza al contrasto alla criminalità organizzata da parte della politica locale.Per battere la ‘ndrangheta, siamo disposti ad allearci con chiunque dimostri un’effettiva ambizione in tal senso. Fatelo anche voi, con coerenza quotidiana, rifiutando qualsiasi collusione anche quando a praticarla sono rappresentanti o amministratori del vostro partito, pagando anche dei prezzi in termini elettorali (la “vostra” Angela Napoli docet): fino ad oggi, per la verità, questo non è sempre avvenuto.Il Segretario Provinciale PRCAntonio Larosa

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