Caro estortore...

"...volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l'acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere... Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al "Geometra Anzalone" e diremo no a tutti quelli come lui"
Libero Grassi, dal Giornale di Sicilia del 10-1-1991

REGGIO COME PALERMO

Caro estortore, buon 2009!

martedì 13 gennaio 2009

Caro estortore...

"...volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l'acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere... Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al "Geometra Anzalone" e diremo no a tutti quelli come lui"
Libero Grassi, dal Giornale di Sicilia del 10-1-1991

REGGIO COME PALERMO

Caro estortore, buon 2009!

2 commenti:

  1. Le 'ndrine diventano sempre più ricche mentre la Calabria resta inchiodata agli ultimi posti degli indicatori economici su reddito e occupazione, a dimostrazione che le mafie non producono ricchezza, ma condannano il territorio in cui operano al sottosviluppo e al degrado.

    Grazie ai proventi della cocaina, ma anche dell'eroina e dell'hashish, del commercio delle armi e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, i boss calabresi hanno assunto una dimensione sempre più internazionale, riciclando e reinvestendo ingenti capitali in attività del tutto lecite non solo in Italia, ma anche all'estero.

    Nel 1993, un clan della 'ndrangheta ha cercato di acquistare da un istituto di credito tedesco una somma di rubli i per un valore di due miliardi di dollari, con la quale avrebbe dovuto rilevare una banca a San Pietroburgo, oltre ad una acciaieria e una raffineria di petrolio.

    Nel marzo del 2004, un'inchiesta del Gruppo Operativo Antidroga (Goa) della Guardia di Finanza ha scoperto investimenti enormi della 'ndrangheta in Belgio, dove le cosche Ascone e Bellocco di Rosarno alleate con quelle di San Luca, in un solo giorno, erano riuscite a riciclare 28 milioni di euro, acquistando un intero quartiere di Bruxelles.

    Interessi da capogiro sono emersi anche in Germania dove la 'ndrangheta controllerebbe una rete di 300 pizzerie, mentre a Roma alcune 'ndrine avevano messo le mani su un convento di suore ed erano in trattativa per acquistare una scuola privata.

    Commenta il maresciallo Ercole D'Alessandro del Goa della Guardia di Finanza: «Seppure impastata di arcana crudeltà, la 'ndrangheta ha saputo inserirsi nei grandi flussi finanziari, sottomettendo la cultura della violenza ai dettami della razionalità economica».

    È cresciuto anche il rapporto con la politica. La 'ndrangheta non delega più come un tempo, ma partecipa, corrompe, si infiltra e decide. Non ha preferenze, è bipartisan, ma non sta mai all'opposizione.

    Gli affari vengono prima di ogni connotazione politica. E per gli affari e la politica in Calabria si spara e si muore, come dimostrano gli omicidi di Vico Ligato e Francesco Fortugno."

    Tratto dal libro "Fratelli di Sangue" di Nicola Gratteri e Antonino Nicaso

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  2. Grazie perchè ci siete e perchè questa volta ad accendere la miccia siete stati voi.
    Il vostro è stato un gesto molto importante e con un lavoro di rete certamente potrà portare frutti abbondanti.
    Sono con voi e continuiamo a lottare...alla fine la notte più lunga e più buia ..eterna non è.
    Don Pino Demasi-Referente di LIBERA

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